Soglie consigliate per mantenere un buon compenso: quando
conoscere e misurare diventa moderazione
Nella nostra attività quotidiana di vita associativa e tra gli amici la domanda ricorrente riguarda la
soglia dei valori oltre i quali si entra nell’orbita della patologia diabetica. Nella maggior parte dei
casi le persone scoprono di avere il diabete grazie al test della glicemia inserito in altri esami
richiesti per altre tipologie di indagini. Secondo la letteratura corrente due valori anche di poco
superiore a 126 mg/dl porterebbero il soggetto ad essere “classificato” come diabetico. Certo,
prima di una sentenza definitiva vanno verificate alcune condizioni, perché il valore rilevato è
collegato a diversi fattori ed è opportuno essere prudenti senza creare inutili allarmismi. Però
qualche segno di pericolo si è manifestato e allora occorre ripetere il test a digiuno.
Tradizionalmente si è sempre effettuato il cosiddetto esame “perfetto” al fine di rilevare le
alterazioni che intervengono bevendo un bel bicchierone di acqua con circa 75 gr di zucchero in
essa sciolto. In questa circostanza la glicemia viene misurata prima e poi più volte nelle ore
seguenti. Se dopo due ore la glicemia si presenta compresa tra i 140 e i 200 mg/dl si parla di ridotta
tolleranza ai carboidrati; sopra il limite di 200 si parla di diabete vero e proprio. In ogni caso, al di
là delle diverse interpretazioni di questi valori, in casi del genere si può intravedere una situazione
di «pre-diabete» (definizione americana) o, comunque, di ‘anticamera del diabete’, alla quale è
opportuno prestare la doverosa attenzione cominciando a rivedere il proprio stile di vita.
Parlando delle persone con diabete, invece, quanti sanno quali sono i valori entro cui mantenersi
per ottenere una buona emoglobina glicata, che allontana sicuramente il sopraggiungere delle
cosiddette complicanze diabetiche? Normalmente una persona non diabetica presenta valori sotto
la soglia del 6%; per un diabetico è importante mantenersi al di sotto del 6,5-7% anche se è
corretto interpretare questi valori personalizzandoli. Un diabetico consapevole deve possedere le
conoscenze necessarie sui valori definendo una strategia di rientro nel caso di limiti elevati. In un
altro articolo di questo Notiziario abbiamo parlato dell’importanza di utilizzare glucometri che
consentono di trasferire i dati sul Personal Computer; attraverso la lettura e l’interpretazione dei
grafici il paziente e il medico, fotografano il punto di partenza, per poi stabilire degli obiettivi da
raggiungere attraverso un tracciato chiaro, realistico e condiviso. Questo percorso si deve inserire
in una cultura del miglioramento; in particolare il paziente deve riconsiderare alcune abitudini di
vita prendendo il controllo della propria patologia. Inoltre, le misurazioni devono condurlo ad una
moderazione, imparando ad usare la libertà (la delega del Diabetologo) per recuperare uno stile di
vita sano, per compiere tutte quelle scelte che possono portare al rispetto del proprio corpo e non
essere così di peso agli altri componenti della famiglia. Pubblichiamo di seguito una tabella
indicativa dei valori glicemici correlati ai risultati dell’emoglobina glicata.
Valori glicemici medi Valori glicata Secondo gli Standard di Cura
definiti recentemente dalle
Associazioni dei Medici
Diabetologi A.M.D. e S.I.D., una
persona con diabete deve
sforzarsi di mantenere i valori
della glicemia a digiuno tra i 90 e
i 130 mg/dl e quelli postprandiali
al di sotto di 170-180 mg/dl.
Glicemia media di 135 mg/dl 6%
Glicemia media di 170 mg/dl 7%
Glicemia media di 205 mg/dl 8%
Glicemia media di 240 mg/dl 9%
Glicemia media di 275 mg/dl 10%
Glicemia media di 310 mg/dl 11%
Glicemia media di 345 mg/dl 12%