IMPOTENZA E DIABETE: UN CAMPANELLO D’ALLARME PER LE PATOLOGIE
CARDIOVASCOLARI
di Carlotta Peviani
Nel mondo si contano 150 milioni casi d’impotenza ed entro il 2025 si arriverà ad oltre 322 milioni.
Solo in Italia sono 3 milioni gli uomini colpiti da deficit erettile. Cifre notevoli che devono far
riflettere e porre l’attenzione su questa patologia spesso sottovalutata e tenuta nascosta anche al
proprio medico di base. Minimizzare questa problematica significa chiudere gli occhi di fronte a un
vero campanello di allarme che indica possibili complicanze cardiovascolari. “Il legame tra
disfunzione erettile, arterosclerosi e patologie cardiovascolari è ormai scientificamente noto”,
spiega Massimiliano Nicola, Urologo del Reparto di Urologia FBF e del Team Diabetologico
FBF, “tra i fattori di rischio responsabili di questa patologia vi sono età, fumo, lipidi nel sangue,
obesità, sedentarietà, diabete e ipertensione arteriosa. Ma senza dubbio nella disfunzione erettile la
componente vascolare la fa da padrona”.
In che modo la disfunzione erettile è un campanello di allarme?
“Nei pazienti colpiti da patologie vascolari, quali infarto, ictus cerebrale, vi è un incremento della
disfunzione erettile. Spesso l’impotenza precede eventi vascolari successivi. In questo senso è un
vero sintomo sentinella o meglio un fattore predittivo”, continua il dottor Nicola, “si calcola, infatti,
che tra l’insorgenza della disfunzione erettile e lo sviluppo di eventi coronarici e cerebrovascolari
trascorra un tempo di circa 36 mesi. In particolare i pazienti diabetici prima di sviluppare un evento
cardiaco manifestano una disfunzione erettile. Se poi il paziente oltre che diabetico è anche iperteso
nell’80% dei casi è soggetto a impotenza”.
Come si arriva alla diagnosi?
“Il medico deve valutare tutti i fattori di rischio, le patologie concomitanti, gli eventuali traumi
spinali, pelvici e la farmacoterapia (in particolare l’assunzione di antipertensivi, antidepressivi,
ansiolitici ecc. spesso responsabili della disfunzione). Solo così è possibile impostare un’eventuale
terapia che oggi è per lo più di tipo farmacologico. In particolare la classe di farmaci più utilizzata è
quella degli inibitori delle fosfodiesterasi di tipo 5 (PDE-5) disponibili sul mercato dal 1998”.
DISFUNZIONE ERETTILE: SI DEVE GIOCARE D’ANTICIPO
La disfunzione erettile, in particolare se grave, è dunque un importante fattore di rischio per le
malattie cardiovascolari. “Questi pazienti diabetici con disfunzione erettile svolgono una normale
attività quotidiana in pieno benessere e in assenza di sintomi riferibili a malattia coronarica”, spiega
Anna Alice Mazzola, Cardiologa del Reparto di Cardiologia FBF e del Team Diabetologico
FBF, “per questo nel nostro percorso clinico-diagnostico, in collaborazione con l’Urologo e il
Diabetologo del Team, indaghiamo persone apparentemente sane, ma con diabete e disfunzione
erettile sottoponendole a test provocativo: si tratta di un’ecocardiografia color-doppler dopo stimolo
farmacologico. Questo esame consiste nella somministrazione di un farmaco che incrementa
progressivamente la frequenza cardiaca come avviene durante uno sforzo fisico; durante l’infusione
del farmaco è monitorato l’elettrocardiogramma, la pressione arteriosa e soprattutto sono indagate,
con l’esecuzione dell’ecografia cardiaca, eventuali modificazioni della funzione contrattile del
cuore. Questa indagine viene abitualmente eseguita nel nostro reparto ed è ben tollerata. Lo scopo è
dunque svelare la malattia coronarica, giocando in anticipo, prevenendo quindi complicanze
cardiovascolari quali l’infarto”, continua la dottoressa Mazzola, “sono numerosi i soggetti
“sani”che, grazie a questo esame, hanno rivelato una malattia coronarica e sono stati trattati in
tempo”.
“In alcuni soggetti, specie più giovani”, aggiunge Nadia Cerutti, Diabetologa del Reparto di
Diabetologia FBF e del Team Diabetologico, “ la disfunzione erettile può essere uno dei primi
segni della patologia diabetica non ancora diagnosticata. Il 50% circa dei soggetti maschi diabetici
soffre infatti di disfunzione erettile e in circa il 12% questa patologia rappresenta il sintomo di
esordio del diabete. Dunque, è importantissimo che il Diabetologo in primis ponga al paziente la
questione della disfunzione erettile, con domande precise attraverso un test specifico e, se lo ritiene
necessario, lo indirizza all’Andrologo e al Cardiologo del Team. Questo tipo di monitoraggio nei
pazienti diabetici deve essere costante nel tempo al fine di prevenire gravi conseguenze di tipo
cardiovascolare”. “Tenere sotto controllo il diabete aiuta a prevenirne tutte le sue complicazioni,
disfunzione erettile compresa” aggiunge Paola Silvia Morpurgo, Diabetologa del Reparto di
Diabetologia FBF e del Team Diabetologico, “ per questo si deve innanzitutto agire sugli stili di
vita: assumere una dieta adeguata, svolgere un’attività fisica regolare, tenere sotto controllo lo
stress, ridurre l’assunzione di alcolici e sospendere il fumo”.